In un incontro a tre, musulmani, ebrei e cristiani hanno discusso il significato del capostipite per le rispettive religioni.
Il Gruppo di dialogo interreligioso del movimento focolare ha ospitato un “Incontro dei figli e delle figlie di Abramo” presso il centro di ritiro Haus Werdenfels, vicino a Ratisbona, dall’1 al 3 ottobre. Al seminario hanno partecipato circa 100 persone: ebrei, musulmani e cristiani. Insieme, hanno esplorato la questione del significato di Abramo nelle rispettive religioni e di ciò che può dirci ancora oggi.
Il programma comprendeva riflessioni teologiche sulla chiamata del capostipite Abramo e storie di vita quotidiana. Il rabbino Kochan della comunità ebraica di Ratisbona, Andreas Renz, responsabile del dialogo dell’arcidiocesi di Monaco-Frisinga, Merdan Günes, teologo islamico di Osnabrück e Franz Sedlmeier, studioso dell’Antico Testamento di Augusta, sono stati relatori esperti che hanno fatto luce sulle varie sfaccettature della missione di Abramo, collocandole nel contesto odierno: la sua fiducia in Dio, la sua fedeltà e la sua incrollabile speranza sono un esempio e uno stimolo per noi oggi.
Come esempi di “dialogo della vita”, ad esempio, una famiglia proveniente dalla Siria ha raccontato quanto possa essere concreto il dialogo nei momenti di bisogno. Inoltre, sono stati presentati un progetto interreligioso sul clima “Greening Africa” e Coexister, un movimento giovanile dedicato alla comprensione tra le religioni.
Queste testimonianze di ebrei, cristiani e musulmani mostrano concretamente come da una conoscenza superficiale possano nascere relazioni più profonde e persino amicizie a lungo termine. L’autentica fraternità vissuta in questo modo è la base, anzi la strada ideale per una maggiore pace nel mondo, come sottolinea ripetutamente Papa Francesco.
L’evento è stato arricchito da due serate culturali: una con l’ensemble “Abrahamitisches Trio” composto da una donna ebrea, una cristiana e una musulmana, l’altra con un estratto dell’oratorio pop “Hagar”. Hagar, la giovane schiava di Sara, incarna la situazione di spostamento, fuga e nuovo inizio, un tema di attualità del nostro tempo.
Un altro momento saliente è stata la visita alla sinagoga e alla nuova moschea di Ratisbona. La grande ospitalità della comunità ebraica durante la festa dei Tabernacoli è stata impressionante.
Non sono mancate nemmeno le domande scomode. Nonostante le molte somiglianze, che si ritrovano non da ultimo nelle Sacre Scritture delle singole religioni, le differenze, le incomprensioni e le domande rimangono da tutte le parti.
Per riassumere questi giorni, va notato che le differenze in particolare incoraggiano le persone ad ascoltare e capire più da vicino. Ci sfidano ancora di più a vivere e approfondire la nostra fede e, allo stesso tempo, ad accettare le altre opinioni.
Articolo di Gerti Kilgert, a cura di Gabi Ballweg. Foto di Rudolf Kilgert